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								 SOPRAMONTE - Guardando la 
								classifica del girone alla vigilia di questa 
								delicata sfida tra le prime due formazioni era 
								inevitabile immaginare che il match si 
								sarebbe alla fine concluso con un salomonico 
								zero a zero. Nulla di programmato, ovviamente: 
								anzi, non si può certo negare che entrambe le 
								compagini abbiano provato a vincere la gara, ma 
								i valori espressi in campo si sono talmente 
								equivalsi che la partita ha visto il suo giusto 
								epilogo nel risultato di perfetta parità a reti 
								inviolate, come perfettamente identiche 
								rimangono le cifre relative alla reti fatte e 
								subite fino a questo punto della stagione 
								(rispettivamente 36 e 12). Mister Leonardi deve 
								far a meno per questo importante sfida di molte 
								pedine importanti: Leonardi e Pontalti 
								squalificati, Defant "sacrificato" nel ruolo di 
								secondo allenatore, Moser e Dalpiaz assenti per 
								impegni personali e una panchina in cui siedono 
								Mongera e Furlani non al top della forma. Le 
								prime fasi della gara servono alle due 
								formazioni per studiarsi e per prendere le 
								misure su un campo che comunque non permette a 
								nessuna delle due squadre di esprimere al meglio 
								il potenziale tecnico. Molto meglio il Segata 
								nell'impostazione del gioco per vie centrali, 
								mentre il Martignano mette in difficoltà gli 
								avversari soprattutto quando costruisce le 
								azioni sulle fasce laterali dove Iuni a sinistra 
								e Tomasi a destra sembrano particolarmente 
								ispirati. E' proprio quest'ultimo a servire a 
								Cagol un invitante pallone che però il bomber 
								rosanero, in precario equilibrio, non riesce a 
								girare con forza verso la porta avversaria. Il 
								primo tempo non offre grandissime occasioni da 
								rete, anche perché le due difese riescono a 
								chiudere (non senza affanni) le rare incursioni 
								degli attaccanti avversari. Da segnalare 
								un'altra conclusione debole da fuori area di Cagol ed il primo vero intervento di Nicola 
								Pedrini che avviene quasi allo scadere, quando 
								deve deviare di piede in uscita una conclusione 
								di Chistè. La ripresa si apre e verrà poi 
								giocata sulla falsa riga del primo tempo: nel 
								Martignano, dopo un primo tempo un po' opaco, 
								sale decisamente in cattedra Bortolotti che, 
								soprattutto su calcio piazzato, prova a servire 
								invitanti palloni con il suo sinistro vellutato 
								che tuttavia non vengono raccolti a dovere dai 
								compagni più avanzati. Il fatto più eclatante 
								della seconda frazione di gioco non ha nulla a 
								che vedere con il calcio giocato: al 65° infatti 
								l'impianto di illuminazione del campo sportivo 
								di Sopramonte si blocca improvvisamente, 
								lasciando tutto nel buio più totale. La partita 
								pare a questo punto doversi concludere, 
								considerato che il problema non sembra potersi 
								risolvere in breve tempo. Fortunatamente, dopo 
								circa una ventina di minuti, torna la luce sul 
								campo da gioco e la gara può riprendere. Gli 
								ultimi venticinque minuti non offrono comunque 
								grandissime emozioni, anche perchè le due 
								formazioni si convincono col passare dei minuti 
								del valore del pareggio che sta per maturare. 
								Resta solo qualche occasione non sfruttata a 
								dovere da Tomasi, che però s'è dimostrato in 
								questa serata il più attivo dei suoi. La gara si 
								chiude dunque a reti inviolate: un risultato più 
								che giusto che premia il gran lavoro di 
								contenimento fatto da entrambe le squadre. Con 
								questo risultato anche il campionato rimane 
								aperto.  (Michele Leonardi)           
								
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								 LE PAGELLE  (di 
								Michele Leonardi) 
								
								Pedrini N.  6,5: poco impegnato, ma 
								quando è chiamato in causa risponde sempre 
								presente. L'intervento più importante alla fine 
								del primo tempo, poi normale amministrazione.  
								
								Pedrini M.  6,5: non trova 
								immediatamente le misure su un terreno comunque 
								sempre insidioso. Con l'andare dei minuti però 
								aumenta di rendimento e chiude ottimamente da 
								centrale. 
								Iuni  
								6,5: grande lavoro sia in fase di 
								copertura che in fase offensiva. Più di ogni 
								altra volta tenta la sortita lungo la fascia 
								sinistra, concludendo con degli ottimi 
								suggerimenti che mettono in difficoltà i padroni 
								di casa. 
								
								Maccani  6,5: sono queste le 
								partite in cui si fa più sentire. Pochi spazi e 
								tanta grinta: corre ovunque, sia per bloccare 
								gli attacchi avversari che per proporsi in 
								avanti. 
								
								Toffali  6,5: non ha di certo vita 
								facile con gli attaccanti del Segata che si 
								dimostrano sempre pericolosi. Tuttavia, con 
								l'aiuto dell'intero reparto arretrato, mette le 
								pezze dove servono. Lascia al 77° per 
								Garbari  6, che copre bene la 
								fascia di competenza garantendo la compattezza 
								difensiva necessaria nel finale. 
								
								Dalprà  6,5: dirige ottimamente la 
								difesa con i suoi classici anticipi e le 
								ripartenze (quasi) sempre precise. A volte tenta 
								anche la sortita offensiva, ma in questa partita 
								non valeva la pena rischiare troppo. 
								
								Tomasi  6,5: a conti fatti il più 
								pericoloso del Martignano. Nel primo tempo in 
								versione uomo-assist fornisce buoni palloni ai 
								propri compagni; nella ripresa ha alcune 
								occasioni, ma poca fortuna. 
								Cagol  
								6: dopo la scorpacciata di reti di 
								cinque giorni fa tira un po' il fiato, anche se 
								le palle giocabili dalle sue parti si contano 
								col lumicino. Sempre molto generoso, si conferma 
								punto di riferimento in avanti. 
								Tenni  
								6: in buona parte vale il discorso fatto 
								per Cagol. Una discesa fulminea nel primo tempo 
								fa ben sperare, poi si perde un po' con il 
								passare dei minuti e lascia al 62° per 
								Franceschi  6, che entra per dare 
								maggiore compattezza al centrocampo. Svolge il 
								compito diligentemente. 
								
								Bortolotti  6,5: cresce alla 
								distanza. Primo tempo un po' in sordina con 
								qualche errore di troppo. Sale in cattedra nella 
								ripresa dove sfodera tutto il suo repertorio di 
								lanci col contagiri. Dall'81° Furlani  
								s.v. 
								
								Zambarda 6,5: conferma il buon momento 
								di forma con una prestazione ancora una volta 
								positiva. Corre per tutti i novanta minuti e 
								prova a rendersi pericoloso in alcune 
								circostanze. 
								 
								Signor Debiasi  6:
								direzione di gara 
								nella norma. Qualche cartellino di troppo, in 
								alcune circostanze un po' troppo fiscale, ma, a 
								conti fatti, s'è visto di peggio.  |