MARTIGNANO - Quella appena conclusa può in un certo qual modo definirsi la "stagione dei record" per il Martignano: in quest'annata infatti la squadra guidata da mister Michele Leonardi (alla quarta stagione consecutiva su questa panchina) ha totalizzato il maggior numero di punti ed il maggior numero di vittorie della sua storia, cifre le hanno consentito di issarsi al primo posto della classifica finale del girone, evento mai accaduto prima. Inoltre, il Martignano ha festeggiato anche il primato nella classifica cannonieri del girone B, con Luca Cagol (alla prima esperienza in rosanero) che, siglando ben 23 reti (più una nei playoff) ha polverizzato il precedente record detenuto ormai da moltissimi anni da Nicola Vastarella. Per poter fare un'analisi quanto mai accurata di questa stagione è necessario andare a scandagliare tutti gli aspetti positivi e negativi che hanno caratterizzato questo campionato dei rosanero. Partiamo da quelli negativi, o meglio, da quello negativo, perché a conti fatti se ne può trovare uno solo, vale a dire l'ultima gara dei playoff con il Multigest: un Martignano irriconoscibile, ormai allo stremo dello forze; poche cose da ricordare di quei novanta minuti e molte (forse quasi tutte) da dimenticare. Ben più folta è invece la lista di ciò che invece ha permesso al Martignano di condurre in modo eccelso questa stagione. Un elemento su tutti, che poi, se si va ad analizzare a fondo, è quello che sempre permette ad una squadra di essere vincente: il gruppo. Mai come quest'anno il rapporto tra i vari componenti della rosa si è cementato, permettendo di creare un'armonia perfetta che si è manifestata sia dentro il campo (i risultati ed il gioco espresso per lunghi tratti della stagione ne sono la riprova) che (e non è dettaglio di poco conto) fuori dal campo. Una prova su tutte la splendida uscita del fine settimana austriaco di fine marzo, dove credo ognuno di noi alla fine si sia veramente sentito fiero di far parte di questa accozzaglia di strani e variegati personaggi. Secondo elemento importantissimo la dedizione con la quale la maggior parte dei ragazzi ha seguito gli allenamenti (encomiabile il lavoro portato avanti da Pietro Franceschi nella prima parte di stagione), circostanza che poi si è puntualmente riflessa sul terreno di gioco al momento delle partite ufficiali. Terzo fattore condizionante è stata la consapevolezza in ognuno dei giocatori di poter fare e dire molto in questo campionato e la conseguente voglia di vincere, pur non dimenticando mai il primo motivo per cui tutti noi giochiamo a pallone, cioè il divertimento. Vanno necessariamente spese alcune parole per il grande apporto offertoci da Aldo Firicano, figura storica del calcio nazionale ad altissimi livelli, che, con un'umiltà che mai ti saresti aspettato, si è calato in modo eccezionale nella parte ed è diventato uno di noi, a tutti gli effetti. Südtirol permettendo, il prossimo anno sarà ancora dei nostri. Per quanto riguarda il dettaglio dei singoli giocatori non si può che rimandare a quanto scritto nella colonna di destra, con una doverosa precisazione: si è voluto più che altro evidenziare le caratteristiche "negative" degli atleti, anche perché chi scrive considera l'ironia il miglior mezzo per celebrare quanto di buono si è fatto. Se avessi dovuto assegnare i voti con la massima serietà (e non usando la fredda matematica), non avrei potuto esimermi dal dare il massimo della valutazione a tutti quanti, dal momento che l'orgoglio che provo nell'essere alla guida di questa squadra è talmente grande che non potrebbe essere riassunto con un banale numero. Ora la mente deve essere già proiettata alla prossima stagione, che si preannuncia già difficile (viste le compagini che dovremo affrontare), ma per questo molto interessante La società è già al lavoro: a breve si avranno notizie precise... Ma non dimentichiamoci il passato: i semi si sono già gettati da tempo, quest'anno abbiamo raccolto a piene mani il frutto del lavoro fatto finora. L'alchimia giusta per fare bene è stata trovata: la speranza è di continuare su questa strada. Per finire, un sentito ringraziamento a tutti quelli che mi hanno aiutato nel realizzare questa splendida avventura, lavorando anche nell'ombra. Grazie al Presidente per il suo apporto morale (anche se silente) sempre costante e grazie a tutti i giocatori, i veri artefici di questa grande annata(Michele Leonardi)

LE PAGELLE  DI FINE STAGIONE

(di Michele Leonardi)

Nicola Pedrini  6,33: riceve in eredità i gradi di capitano e si cala perfettamente nella parte. Determinante in alcune gare, si è sempre dimostrato un faro, discreto ma essenziale. Generale gentiluomo.

Christian Dalprà  6,61: galeotta fu l'ammonizione... pesante la sua assenza nell'ultima partita: come sempre il migliore. E in più ha imparato anche a segnare. Lancillotto.

Marco Garbari  6,10: arriva a stagione inoltrata, ma non smette mai di dare il suo prezioso contributo nonostante all'inizio trovi pochi spazi. Prezioso gregario.

Luciano Iuni  6,17: il fisico lo tradisce proprio sul più bello. Regolare nel corso della stagione, fa sempre finta di non apprezzare il ruolo di terzino. Bugiardo.

Gabriele Mongera  6,11: primo avversario è come sempre il suo fisico che non gli permette di essere sempre al top. Alle chiamate risponde comunque sempre presente. Enrico Toti.

Fabio Moser  6,21: si vede e non si vede, predice il futuro nel momento ed esce di scena sul più bello. Uomo dai muscoli fragili, ma volenteroso. Sfera (e muscoli) di cristallo.

Guido Nenzi  6,50: la famiglia viene prima del pallone e così ci delizia soltanto per il girone di andata. Bella sorpresa, in attesa di riconferma. Sei forte papà!

Martino Pedrini  6,38: e dirlo prima capitano che avevi un cugino così?! Grande stagione per il riccioluto del Cimirlo. Duttile e tatticamente prezioso. Riccioli d'oro.

Remo Toffali  6,29: migliora col tempo, e la cosa sbalordisce sempre tutti quanti. Valido "scudiero" di sir Lancillotto ha in più personalità da vendere. Non ho l'età...

Aldo Firicano  6,58: non sarà stato il migliore, ma di soddisfazioni nella vita ne ha avute tante. E ne ha date: averlo in squadra è stato un onore. Medaglia al valore.

Pietro Franceschi  6,00: ha sempre detto che per il ritorno sarebbe rientrato e così ha fatto, non tirandosi mai indietro e offrendo sempre il suo contributo. Araba fenice.

Luca Furlani  6,19: l'anno scorso la palma di migliore, quest'anno un po' più nell'ombra. si va desiderare all'andata, ma non perde mai il vizio del bel gioco. Anno sabatico.

Luca Maccani  6,32: quest'anno rischia pure la testa pur di servire la propria squadra. Il solito guerriero, come non se ne vedono quasi più. Braveheart. 

Mauro Tomasi  6,19: su e giù sull'ottovolante del rendimento: a volte impeccabile, a volte impalpabile. Si fregia comunque del titolo di vice-capocannoniere rosanero. Sinusoide.

Luca Cagol  6,60: la marcia in più di questo Martignano, l'attaccante che non si vedeva da tempo. Peccato che abbia finito la benzina sul più bello... Auto di lusso.

Gianluca Leonardi  6,34: un dettaglio in più rispetto agli anni passati: segna, e non è cosa da poco. Passa tutte le posizioni sul fronte offensivo. Avanguardia armata.

Alessandro Tenni  5,88: che dire... per l'impegno che ci mette non si merita questo. Però alla fine contano i fatti (quindi potrebbe contare anche lui, in fin dei conti...). Erba verde.

Alessio Zambarda  6,23: gol pochini, ma non è una novità. In compenso impara cosa sia il sacrificio alla veneranda età di trentatre anni. Gli esami non finiscono mai...

Simone Andreatta, Luca Dalla Torre, Marco Dalla Torre, Davide Dalpiaz, Alessandro Dascola, Giuseppe Dascola, Edoardo Di Lorenzo, Carlo Alberto Ferrari, Tiziano Paolazzi, Marco Pontalti  s.v.